Bike in Umbria  
 2° tappa 
Montefalco-Doglio, 68 km
 Video dell'uscita
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I MaiStraki al valico tra Montefalco e TodiI MaiStraki al valico...

I MaiStraki non dimenticano Pierino, tormentato dal dentistaI MaiStraki non dimenticano Piero

Il Turri perde la maglia gialla sulla salita di TodiLa maglia gialla del Turri...

Michele dispensa preziosi consigli per l'UmbriaMichele dispensa preziosi consigli...

I MaiStraki davanti alla chiesa di San Fortunato di TodiI MaiStraki, San Fortunato di Todi

I MaiStraki prima dell'ultima tappaImpressioni libere prima dell'ultima tappa
a cura di Giampaolo Turri

31 maggio 2001, Montefalco-Doglio, 68 km
La giornata è bella e soleggiata, l'aria frizzante. Rinvigoriti da un'abbondante colazione, già alle 08:00 siamo pronti per la seconda tappa, in direzione Todi, di quasi 70 km.
Fatti una decina di chilometri, prevalentemente in discesa, passiamo Bastardo e ricominciamo a salire per una strada ben asfaltata, con pochissimo traffico, fino a scollinare, a quota 500 m., nel verde dei campi e delle colline, in un'aria tersa e brillante. La coppia Paolo Ezio guida il gruppo, seguita da Michele, Enzo e dalla maglia nera Turri.
Da qui si scende per 12 km. fino alla valle del Tevere e a Todi stazione. Da lì, inizia la salita di 4 km. che porta a Todi (38 km ormai percorsi), che ci aspetta in cima al colle.
La salita è impegnativa: caldo e stanchezza cominciano a farsi sentire, ma ormai la meta è vicina. Arriviamo alle porte del paese intorno a mezzogiorno: Paolo ed Ezio sprintano ancora una volta insieme, seguiti da Enzo, Michele e ultimo… il calmissimo Turri.
Lasciate le biciclette in un vicolo, non senza qualche apprensione, saliamo a piedi fino a piazza del Popolo e camminiamo un po' intorno. Quindi, con panini e bibite comperate in un negozio di alimentari, riprendiamo le bici e andiamo a mangiare nel prato della chiesa di Santa Maria della Consolazione. Sono ormai le 14 e con ripida discesa ci riportiamo ai piedi di Todi, per proseguire in direzione di Montecastello di Vibio, che compare in lontananza, in cima ad un colle.
Nel tratto di pianura il Turri, stanco delle umiliazioni patite in salita, galoppa in solitaria fuga, arrivando ad iniziare la salita con qualche minuto di vantaggio. Ma qui la storia si ripete, e dopo pochi tornanti Ezio e Paolino riprendono la testa del gruppo. Da lì ognun per sé, perché la salita (al cui imbocco il contachilometri segna 47 km) si rivela impegnativa: sotto un sole cocente evaporano le ultime forze, specie quelle di Paolo, che ormai, affranto, ha capito che dopo i 40 km non può assolutamente competere con il fondo dell'arzillo Ezio.
Arrivati in cima, un'amara sorpresa: il tanto agognato AGRINCONTRI di MONTECASTELLO DI VIBIO, tel. 0758749610, in realtà trovasi in una simpatica frazioncina distante solo... una decina di chilometri, in continuo saliscendi (più sali che scendi). La disperazione si disegna sul volto di Michele, qualche rimbrotto si riversa sul povero organizzatore: solo la sosta in un vicino bar scioglie la tensione. Fortuna vuole che stiano trasmettendo il tappone dolomitico del Giro d'Italia, cosicché, ammirando i nobili pedalatori e col conforto di fresche bevande ammannite al tavolo da una locale mora di stagionata beltà, i nostri riprendono forza e fiducia, fino a ripartire con nuovo slancio per Montecastello, frazione Doglio.
Il ritrovato buonumore presto si consuma in altri 7 km di caldo e sudore; Ezio riprende la sua cavalcata, seguito da un Paolo stanco ma deciso a non farsi staccare ("piuttosto la morte", sarà il suo commento, ma alla fine si beccherà il suo bel minutino), da un sorprendente Tommasi, e subito dopo da Michele. Quasi disperso il Turri, che all'arrivo sarà immortalato comunque calmo e sorridente. Convinti di essere ormai arrivati, superata la piazza di Doglio andiamo ancora avanti su strada bianca fino a un gruppo di case isolate in basso a destra che, quali splendide sirene, attraggono Enzo ed Ezio che, incuranti del cartello che invita a proseguire per la via maestra, vi si precipitano in ripida discesa. Al resto del gruppo non resta che assistere al precipitoso dietrofront dei due eroici compagni, inseguiti dai grossi cani posti a guardia dell'ambita corte. Finalmente appare il mitico Agrincontri (a circa 2 o 3 km da Doglio, percorsi quasi 70 km complessivi), casolare in pietra posto in fondo a un lungo viale che separa il prato di destra, dove pascolano pacifici cavalli, dal prato di sinistra, dove scorrazza una mandria di una cinquantina di splendidi cerbiatti. E' veramente una bellezza; il verde chiaro dei prati contrasta con lo scuro dei boschi, il sole volge al tramonto, i rumori e gli affanni del mondo sono lontani qualche centinaio di anni e, soprattutto, siamo arrivati.
La sera si cena insieme ad un gruppo di cacciatori trentini, che poi si è esibito nell'antico gioco della mora, e a una coppia di olandesi, decisamente vogliosi di conversazione, che scatena il MaiStraki group in una serie di strafalcioni epici (indimenticabile il "the gestor" uscito dalla bocca del Turri, mentre parlava del gestore dell'agriturismo). Il vino nero servito, comunque, scioglieva la lingua anche ai più taciturni. Il sonno infine ci accoglie. (continua)
Posa di gruppo alla partenza dall'agriturismo Cardinal Girolamo
la conquista della prima asperità del secondo giorno
Todi, qualche discussione per il parcheggio delle bici
Todi, piazza del Popolo
lo splendido paesaggio umbro visto da Montecastello di Vibio
Il calmissimo Turri, staccatissimo, arriva calmo e sereno a Doglio
Il gruppo in posa a Doglio, convinto che gli sforzi siano finiti...